Il 21 marzo 2005 venne lanciato Megaupload, un sito web dove era possibile caricare gratuitamente file fino a 2 GB e scaricare file non più grandi di 1 GB.
Il servizio ottenne subito un successo strepitoso, tanto da far salire alla ribalta il suo fondatore, Kim Dotcom, imprenditore e informatico tedesco.
Ma che fine ha fatto Kim Dotcom, il cui vero nome è Kim Schmitz? La “carriera” dell’informatico è stata caratterizzata soprattutto da problematiche con la giustizia. Il fatto più rilevante è certamente l’arresto del 2012 ad Auckland, in Nuova Zelanda, con la conseguente chiusura di tutti i domini a lui afferenti.
Proprio in seguito al caso Megaupload, il 5 luglio 2018 la Corte d’Appello della Nuova Zelanda ha convalidato la sua estradizione negli Stati Uniti, dove l’imprenditore e informatico tedesco ha affrontato un processo legato alla piattaforma. Le accuse nei suoi confronti riguardavano cospirazione, racket e riciclaggio di denaro.
Il processo è stato perso “a metà” da Kim Dotcom, che ha successivamente dato vita ad una nuova attività di nome “K.im”, ovvero un sistema di microtransazioni basato sulla moneta elettronica bitcoin che consentirà agli utenti di guadagnare dai download dei propri file.
“Ho fondato K.im per consentire ad artisti, creatori di contenuti e aziende digitali di eliminare tutti gli intermediari e vendere contenuti e beni digitali senza censura e al di fuori dei monopoli”, ha detto Dotcom in una recente intervista.
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