Quando nell’estate 1994 sbarcò a Reggio Emilia quell’attaccante capace di realizzare 44 reti in 114 presenze con la Dinamo Mosca, nonostante non avesse nemmeno 21 anni, i tifosi della Reggiana furono probabilmente convinti di aver fatto un grande colpo.
Igor Simutenkov, bomber di Mosca, diede un modesto contributo alla causa, realizzando solo quattro reti nel suo primo di campionato di Serie A. La formazione granata non riuscì a preservare la massima serie, ma decise comunque di confermare il giovane dell’Est.
L’anno dopo, in Serie B, Simutenkov realizzò otto gol con la maglia della Reggiana, contribuendo al ritorno in Serie A del team emiliano dopo una sola stagione nei cadetti.
L’attaccante russo vestì la maglia granata ancora per altre due stagioni, per poi concludere l’esperienza italiana nel 1998-99, disputando 14 gare con il Bologna e mettendo a segno tre reti.
Poi Tenerife, in Spagna, e poi ancora nei K.C. Wizards, divenendo così il primo giocatore russo nella Major League Soccer. Simutenkov tornò poi in patria, al Rubin Kazan, prima di chiudere la carriera nel 2006 nelle fila della Dinamo Voronez (terza divisione russa).
Ma cosa fa oggi Igor Simutenkov? Dopo essere stato vice allenatore di Spalletti allo Zenit e vice allenatore della Russia guidata da Fabio Capello, Simutenkov dal 2017 è ancora vice allenatore della formazione di San Pietroburgo, inserita quest’anno nel girone di Champions assieme al Borussia Dortmund, al Bruges e alla Lazio.
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