Che fine ha fatto Dario Hubner, il bomber di provincia che sfiorò la Nazionale (e il Milan)
Il suo esordio in Serie A avviene nella stagione 1997-1998, quando ha già 30 anni, in un palcoscenico eccezionale come quello di San Siro.
Inter-Brescia è la prima in Italia di Ronaldo (il Fenomeno), ma la scena se la prendono altri due campioni: uno è il giovanissimo Alvaro Recoba, che regala la vittoria a Gigi Simoni con una doppietta, l’altro è Dario Hubner, che aveva portato in vantaggio le Rondinelle. Prima presenza in Serie A, a 30 anni, e primo gol, a San Siro, contro l’Inter.
“Tatanka”, questo il soprannome del bomber triestino, di gavetta ne aveva fatta tanta. Pievigina in Serie D, Pergocrema e Fano in C2 (con i marchigiani ottenne la promozione in C1, ndr) e poi Cesena, dove militerà per cinque stagioni in Serie B, riuscendo ad andare sempre in doppia cifra e conquistando il titolo di capocannoniere nel 1995-1996.
Al Brescia resterà fino al 2001, mettendo a segno 75 reti tra Serie A e Serie B. Al termine della sua avventura bresciana, Hubner passò al Piacenza, dove riuscì a realizzare il doppio miracolo nel 2001-2002: salvare i biancorossi dalla retrocessione e laurearsi capocannoniere anche nella massima serie con i suoi 24 gol (assieme al centravanti della Juventus, David Trezeguet).
Purtroppo, queste strepitose prestazioni non gli valsero mai il salto in una grande squadra (fatta eccezione per un brevissimo stage con il Milan nell’estate 2003) e nemmeno una presenza in Nazionale.
Da quel momento in poi la sua carriera vivrà una progressiva discesa, ma Hubner – che non ha mai smesso di fumare Marbloro e bere grappe – è rimasto nel cuore dei tifosi di tutte le squadre in cui ha giocato. Dopo qualche esperienza da allenatore, oggi Tatanka si diverte come portiere nei campionati di CSI di calcio a 7. Pare che riesca a cavarsela anche piuttosto bene!