L’estate del 2011 fu quella della svolta per la Juventus. Dopo i due settimi posti in campionato, la società bianconera lavorò a fondo in quei mesi per tornare ai vertici del calcio italiano.
Agnelli, Marotta e Nedved non sbagliarono quasi nulla: dall’allenatore Conte agli acquisti Vidal, Lichtsteiner, Pirlo e Vucinic, che si unirono ai già presenti Buffon, Bonucci, Barzagli, Chiellini, Marchisio, Del Piero, Matri e Quagliarella. L’unico giocatore che proprio non riuscì ad adattarsi al nuovo corso juventino fu Eljero Elia, l’ala olandese strappata all’Amburgo per 9 milioni di euro.
I metodi “militareschi” di Conte poco si sposavano con l’allora 24enne Elia, che pure sembrava la ciliegina sulla torta per il 4-2-4 inizialmente concepito dal coach. Come noto, dopo la gara di Napoli la Juventus passò definitivamente alla difesa a 3, e per Elia ogni possibilità si chiuse lì. Solo 4 presenze in campionato, senza nemmeno un sussulto, nonostante lo scudetto vinto dalla Juve.
La sua carriera è proseguita al Werder Brema, in Germania, e poi al Southampton, in Inghilterra, ma il miglior Elia si è rivisto in patria, al Feyenoord, con cui vince l’Eredivisie e realizza anche 17 gol in due campionati.
Elia fa bene anche con i turchi dell’Istanbul Basaksehir, prima di fare rientro di nuovo in Olanda. Oggi, all’età di 33 anni, l’ex Juve veste la maglia dell’Utrecht. La squadra viaggia attualmente a metà classifica: l’ala viene utilizzata ad intermittenza dall’allenatore, Renè Hake.
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