Quando sei l’attaccante di una squadra di bassa classifica è molto difficile riuscire a fare tanti gol. Figuriamoci vincere la classifica cannonieri con un team che retrocede tra i cadetti.
In Serie A c’è solo un giocatore che può vantare questo record. Parliamo ovviamente di Igor Protti, capocannoniere del campionato 1995-1996 con 24 reti nonostante la retrocessione in Serie B del suo Bari. Protti finì a pari merito con Beppe Signori, ma il bomber della Lazio tirò 12 rigori contro i 5 dello Zar.
Protti si era fatto notare già a Messina, mettendo a segno 31 reti in tre stagioni in Serie B con i peloritani. Dopo il Bari, Protti ha vestito le maglie di Lazio, Napoli e Reggiana, fino all’approdo a Livorno, dove era già stato da ragazzo in C1.
Sei stagioni, 140 gol tra campionato e Coppa Italia, ma soprattutto una cavalcata memorabile dalla C1 alla Serie A.
Ma che fine ha fatto Igor Protti? Dopo aver appeso le scarpette al chiodo, terminando la sua carriera da calciatore proprio con il Livorno, lo Zar è diventato dirigente sportivo; dopo l’esperienza da direttore sportivo del Tuttocuoio, Protti ha seguito ancora una volta il cuore, diventando club manager del Livorno fino allo scorso anno.
Ora lo Zar, che vive a Casale Marittimo (30 km da Livorno), è in attesa di una nuova avventura.
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