Che fine ha fatto Batistuta, il “Batigol” di Firenze e Roma? Oggi è nonno e ha preso il patentino per allenare
Per nove stagioni è stato l’idolo indiscusso della Curva Fiesole e di tutta la città di Firenze, con quel “Bati-Bati-Batigol” che rimbombava in tutto il Franchi ad ogni rete messa a segno.
Parliamo ovviamente di Gabriel Omar Batistuta, icona della Fiorentina degli anni ’90. Giunto nell’estate 1991 dal Boca Juniors, Batigol passò quasi un decennio in riva all’Arno, collezionando in tutto 333 presenze con la maglia viola in tutte le competizioni e siglando 207 gol.
Per amore della Fiorentina decise di scendere anche in Serie B, nel 1993-1994, contribuendo con 16 gol all’immediata risalita dei viola nella massima serie.
I tifosi fiorentini ricordano soprattutto alcune memorabili prodezze, come il gol che zittì il Camp Nou di Barcellona nella semifinale di Coppa delle Coppe ma anche il siluro che non diede scampo a Seaman, portiere dell’Arsenal, e che consentì alla Fiorentina di espugnare Wembley.
Inoltre, resta nel cuore di ogni tifoso viola quell’inzuccata decisiva in un Fiorentina – Juventus del 13 dicembre 1998, terminata 1-0 grazie a quella rete.
Batistuta passò alla Roma nel 2000, vincendo subito uno storico scudetto con i giallorossi (20 gol nel primo anno). La sua ultima squadra italiana fu l’Inter, ma Batigol era già in fase nettamente calante. L’argentino concluse la carriera all’Al-Arabi, con l’unico rimpianto di non aver mai vinto un mondiale con la sua Argentina.
L’anno scorso Batistuta, oggi 52enne, è diventato nonno di Lautaro, nato dall’unione tra suo figlio Lucas e la compagna Dalila.
Nel 2018 ha ottenuto la qualifica UEFA A di Coverciano che lo ha abilitato all’allenamento di tutte le formazioni giovanili e delle prime squadre fino alla Serie C, e alla posizione di allenatore in seconda in Serie B e Serie A.