Che fine ha fatto Piercamillo Davigo? L’ex pm di Mani Pulite è andato in pensione lo scorso ottobre
Tra i magistrati che hanno fatto parte del celebre pool di Mani Pulite, la serie di inchieste giudiziarie che fece emergere nei primi anni 90 un sistema fraudolento che investiva la politica e l’imprenditoria italiana, figurava anche Piercamillo Davigo.
L’ex magistrato, originario di Candia Lomellina, in provincia di Pavia, ha collaborato in quel pool con Antonio Di Pietro e molti altri colleghi illustri, come Ilda Boccassini e Francesco Saverio Borrelli.
Fondatore e presidente di Autonomia e Dipendenza ed ex membro di Magistratura Indipendente (la componente moderata dei magistrati, ndr) Davigo è successivamente diventato consigliere della Corte d’Appello di Milano e anche presidente di sezione presso la Corte Suprema di Cassazione (nel 2016) con 18 voti a favore.
Nel luglio 2018 Davigo è stato anche eletto membro del Consiglio Superiore della Magistratura per la componente dei magistrati con funzioni di legittimità.
Con il compimento dei 70 anni d’età, avvenuto il 20 ottobre 2020, Davigo è andato in pensione, anche se l’ex pm di Mani Pulite ha avanzato ricorso alla giustizia amministrativa per la decadenza dell’incarico di consigliere del CSM.
Davigo è autore anche di diversi testi scientifico-giuridici, come ad esempio La Giubba del Re – Intervista sulla corruzione e La corruzione in Italia – Percezione sociale e controllo penale, il primo in collaborazione con Davide Pinardi e il secondo assieme a Grazia Mannozzi.
Sentito dalla Procura di Roma nell’inchiesta sui dossieraggi al CSM, ed in particolare della consegna definita “impropria” degli atti segreti di Piero Amara riguardanti la presunta loggia massonica Ungheria, Davigo ha detto di non temere di essere indagato.