Protagonisti della politica

Che fine ha fatto Vittorio Agnoletto? L’ex portavoce del Genoa Social Forum è tornato a parlare del G8 2001

In questi giorni in cui si ricorda il G8 di Genova 2001 viene in mente una delle figure principali del movimento no-global di allora.

Parliamo di Vittorio Agnoletto, politico, medico, attivista e accademico, in prima fila nel movimento contro la globalizzazione liberista. Agnoletto era attivo in politica già dalla fine degli anni ’80, quando era membro della segreteria nazionale di Democrazia Proletaria e poi anche consigliere provinciale a Milano.

Nel luglio 2001 divenne portavoce del “Genoa Social Forum” e coordinò di fatto le manifestazioni contro il G8. Ma l’impegno di Agnoletto fu molto marcato anche sulle emergenze sanitarie, come dimostra la partecipazione come membro della Commissione Nazionale sull’AIDS, dal 1993 al 2001.

Nello stesso periodo è anche membro della Commissione Nazionale di Coordinamento alla lotta alle droghe.

Come accennato, Agnoletto è anche docente presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Milano. Attualmente lavora anche come medico del lavoro ed è conduttore della trasmissione radiofonica “37e2” a Radio Popolare, dove vengono affrontati proprio i temi riguardanti la salute.

Agnoletto, che gestisce anche un blog sul Fatto Quotidiano, ricopre anche il ruolo di direttore scientifico dell'”Osservatorio Coronavirus”, fondato da Medicina Democratica in collaborazione con altre associazioni.

Sempre attivo in politica, l’ex portavoce del “Genoa Social Forum” è stato anche europarlamentare, eletto nel 2004 con Rifondazione Comunista. In merito al ventennale del G8 2001, Agnoletto ha spiegato a La7 che i contenuti della protesta “sono ancora tutti lì”.

“Noi dicevamo che continuando con quel modello di sviluppo avremo avuto sviluppi climatici che avrebbero devastato il pianeta ed è quello che sta accadendo. Allo stesso modo – afferma Agnoletto – dicevamo che se la finanza avrebbe dominato l’economia reale saremmo andati incontro ad una crisi economica e sociale senza precedenti, ed è ciò che è avvenuto”.

Roberto

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