Che fine ha fatto Rosy Bindi? L’ex PD ha lasciato la politica per vivere una vita “più spirituale”
Dopo aver ricoperto ruoli di spessore, sia all’interno del Governo che in capo al Partito Democratico, da qualche tempo a questa parte non si sente più parlare di lei.
Rosy Bindi è stata senza dubbio una delle protagoniste della vita politica italiana degli ultimi decenni. Di formazione cattolica, Rosy Bindi ha iniziato la sua carriera politica nella Democrazia Cristiana e successivamente nel PPI, aderendo fin da subito all’Ulivo di Romano Prodi.
Dopo la vittoria dell’Ulivo alle elezioni politiche del 1996, Rosy Bindi ha ricoperto per 4 anni il ruolo di Ministro della Sanità, non senza polemiche per la reintroduzione della terapia elettroshock per il trattamento dei pazienti psichiatrizzati.
Aderì ben presto alla Margherita ed in particolare al gruppo di Pierluigi Castagnetti. La vittoria del centrosinistra nel 2006 le consentì di essere nuovamente nominata Ministro, stavolta nel dicastero per le Politiche per la Famiglia.
In seguito, Rosy Bindi ha militato nel Partito Democratico, diventandone Presidente nel novembre 2009. E’ stata anche Presidente della Commissione parlamentare Antimafia dal 2013 al 2018.
Proprio alle elezioni politiche del 2018 decide di non ricandidarsi. In una recente intervista, Rosy Bindi ha spiegato di non aver rinnovato la tessera del Partito Democratico perché non si riconosce più nel partito che lei stessa ha contribuito a fondare.
In un’altra intervista al quotidiano “La Repubblica”, l’ex DC, PPI e PD (oggi 70enne) ha detto di vivere una vita più spirituale e di aver percorso il Cammino di Santiago, anche se il tratto più breve.