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Che fine ha fatto Antonio Matarrese? L’ex presidente della FIGC è ancora amatissimo a Bari

Tra i presidenti della FIGC che hanno segnato un’epoca c’è sicuramente Antonio Matarrese, che ha compiuto 81 anni lo scorso 4 luglio.

Presidente della Lega Calcio dal 1982 al 1987, Matarrese si dimise per diventare presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Sotto la sua Presidenza si disputarono i Mondiali di calcio del 1990 in Italia. Inoltre, fu proprio Matarrese a scegliere nel 1991 Arrigo Sacchi come commissario tecnico della Nazionale di calcio, dopo le splendide stagioni del coach romagnolo alla guida del Milan.

Matarrese ricoprì anche molti altri incarichi, tra cui la vicepresidenza della FIFA dal 1994 al 2002 e dell’UEFA dal 1992 al 2002. Dal 2002 al 2004 fu anche vicepresidente vicario della Lega (con presidente Galliani, ndr), una carica che fu creata apposta per Matarrese.

Nonostante sia nato ad Andria, Matarrese ha un legame profondo con la Bari e i colori biancorossi. La sua prima presidenza fu proprio quella della squadra pugliese, dall’agosto 1977: i tifosi della Bari ricordano soprattutto la bellissima cavalcata del 1981-1982, quando la squadra composta principalmente da giocatori provenienti dalla Primavera sfiorò la promozione in Serie A.

Come tutti i personaggi che ricoprono molti incarichi di potere, anche Matarrese aveva i suoi nemici. La città di Firenze lo ha sempre detestato, e anche Luciano Gaucci dimostrò di non avere molta simpatia per lui in uno scontro con suo fratello Vincenzo (scomparso nel 2016, ndr) avvenuto dopo un infuocato Perugia-Bari del novembre 1999.

Storico esponente della Democrazia Cristiana, con cui è stato deputato per cinque legislature, Matarrese è stato anche segretario provinciale dell’UDC di Bari.

Ancora oggi, quando passeggia per Bari, la gente lo chiama “Don Antonio”. In una recente intervista Matarrese ha ammesso di sentire ancora il calore delle persone: “Mi ritengo e mi ritengono uno di loro, uno di famiglia, e questo è per me un magnifico segno di affetto e di stima”.

Roberto

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