Tra i tanti personaggi che hanno animato la scena politica negli anni ’90 c’è anche Oliviero Diliberto, storico esponente comunista, appartenente alla corrente dei “Cossuttiani”.
Diliberto, dopo la sua esperienza nel Partito Comunista Italiano e successivamente in Rifondazione Comunista, contribuì a fondare il Partito dei Comunisti Italiani in seguito alla scissione dal PRC.
Era il 1998 e Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione, aveva deciso di sfiduciare il governo Prodi. Una posizione non condivisa da Diliberto (“Noi non ci arrendiamo”, disse il giorno del voto di fiducia), che continuò a sostenere l’esecutivo e fu nominato ministro di Grazia e Giustizia nel successivo governo D’Alema.
Diventato segretario nazionale dei Comunisti Italiani nel 2000, Diliberto ricoprì questa carica fino al 2013, quando rassegnò le dimissioni dopo il fallimento delle liste di Rivoluzione Civile alle elezioni politiche (in cui lo stesso Diliberto era candidato).
Negli ultimi anni Diliberto ha lasciato la politica attiva e si è dedicato principalmente all’insegnamento.
Lo storico esponente comunista è professore ordinario di Diritto romano e Preside presso la Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza di Roma ed è anche Chair Professor presso la Zongnan University of Economics and Law di Wuhan.
Nel febbraio scorso è stato intervistato dal Tg2 e ha raccontato la “rinascita” della città universitaria, “epicentro” del primo focolaio di Covid-19.
E’ sposato con Gabriella Serrenti dal 1997.
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