Negli anni ’80 e ’90 ha preso parte a moltissime commedie all’italiana, diventando un volto molto popolare e riscuotendo un certo successo.
Stiamo parlando di Mauro Di Francesco, attore e cabarettista di Milano che ha cominciato a recitare già in tenera età. Figlio di una sarta e di un direttore di palcoscenico teatrale, a 17 anni ottiene la sua prima parte nello sceneggiato Rai a puntate La freccia nera, dove interpreta il ruolo del giovane Robby.
Negli anni ’70 avviene la svolta, con l’ingresso nel Gruppo Repellente al fianco di attori come Diego Abatantuono, Massimo Boldi, Giorgio Faletti e altri ancora.
Dopo aver recitato in molte miniserie TV, per Mauro Di Francesco gli anni ’80 rappresentano l’ingresso nel mondo del grande schermo.
Esordisce nel film Teste di Quoio (1981), diretto da Giorgio Capitani, per poi recitare in commedie molto note come I fichissimi, Attila flagello di Dio, Sapore di Mare 2, Il ras del quartiere, Chewingum, Abbronzatissimi e Abbronzatissimi 2 – Un anno dopo.
Tuttavia, dagli anni 2000 la sua presenza in TV e al cinema si è ridotta moltissimo, anche se nel 2019 lo abbiamo visto nel film Odissea nell’ospizio diretto da Jerry Calà. Che fine ha fatto l’attore milanese?
E’ lui stesso a raccontare di essere sparito dalle scene per via di un trapianto di fegato, resosi necessario in seguito ad una cirrosi epatica causata dal consumo di alcol.
“Eh, fuori tutte le notti, ho cominciato a bere a 10 anni e ho smesso a 55. Faccio un appello a tutti i ragazzi: lasciate perdere, l’alcol è peggio della droga – ha detto in un’intervista al Giornale del 2011 – Non riducetevi come me, sono un miracolato dopo il trapianto di fegato”.
Nel 2017 ha poi rivelato al magazine Spy di coltivare alcune attività, come la scrittura e la pittura: “Mi permettono di vivere dignitosamente, perché non potrei campare solo con la pensione”.
In passato è stato legato sentimentalmente all’attrice francese Pascale Reynaud: dalla loro unione è nato Daniel. Nel 1997 ha sposato Antonella Palma di Fratianni, tutt’ora sua compagna di vita. Nel 2010 ha pubblicato un libro, La logica del paradosso.
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