Celebrità musicali

Che fine hanno fatto i Lùnapop? 25 anni dopo “50 Special” scopriamo che fine hanno fatto i membri della band

Nel lontano 1999, una canzone intitolata “50 Special” fece il suo debutto, catapultando una giovane band bolognese, i Lùnapop, in cima alle classifiche italiane. Ora, a venticinque anni da quel successo, ci chiediamo: che fine hanno fatto gli ex membri di questo quintetto che ha segnato un’epoca nella musica italiana?

Nel luglio del 2002, Cesare Cremonini annunciò l’uscita del suo primo album da solista, “Bagus“, segnando di fatto la fine dei Lùnapop. Nonostante i tentativi di placare le voci di dissidi interni e di uno scioglimento imminente, Cremonini sapeva bene che l’avventura con la band era giunta al termine. “Bagus” fu un successo, rimanendo nella top 50 dei dischi più venduti in Italia per quindici settimane e vincendo due dischi di platino.

In una riflessione del 2019, Cremonini spiegò che le regole che tenevano insieme la band erano troppo rigide e difficili da rispettare per ragazzi così giovani. La necessità di tenere lontani genitori e fidanzate si rivelò insostenibile per un gruppo di adolescenti provenienti da famiglie borghesi, per i quali il valore della famiglia era centrale.

Michele Giuliani: dal palco alla gestione di un club iconico

Michele Giuliani, che nei Lùnapop suonava la chitarra elettrica, ha oggi 42 anni e dal 2007 è il gestore del Locomotiv Club a Bologna. Non si tratta di un locale qualsiasi, ma di un punto di riferimento per la musica indipendente in Italia. Il Locomotiv Club è un crocevia per artisti di vari generi, ospitando concerti di nomi come Giovanni Truppi, I Hate My Village, Giorgio Canali, Bud Spencer Blues Explosion, Daniela Pes e Calibro 35. Michele ha saputo trasformare la sua passione per la musica in un progetto di successo che continua a contribuire alla scena musicale italiana.

Gabriele Gallassi: dalla musica al digitale

Gabriele Gallassi, il chitarrista acustico dei Lùnapop, ha seguito una strada diversa. Oggi, a 43 anni, è un manager di successo nel campo della tecnologia. Nel 2018 ha creato una app per la tutela della reputazione online chiamata Linkiller e attualmente ricopre il ruolo di Head of Business presso Tutela Digitale. La transizione dalla musica alla tecnologia potrebbe sembrare un cambio di rotta notevole, ma Gallassi ha dimostrato di possedere la capacità di reinventarsi e di avere successo anche al di fuori del mondo musicale.

Alessandro “Lillo” De Simone: una carriera immobiliare

Alessandro De Simone, noto come “Lillo”, suonava la batteria nei Lùnapop. Oggi ha 43 anni e lavora nel settore immobiliare. Anche se ha abbandonato la carriera musicale, ha saputo trovare il suo percorso nel mondo degli affari, costruendo una solida carriera in un settore completamente diverso.

Nicola “Ballo” Balestri: il semper fidelis di Cremonini

Nicola Balestri, meglio conosciuto come “Ballo”, è l’unico ex membro dei Lùnapop che continua a vivere di musica. A 41 anni, Ballo è ancora al fianco di Cesare Cremonini, che lo ha voluto con sé quando ha iniziato la sua carriera da solista nel 2002 con l’album “Bagus”. Da allora, i due non si sono mai separati, e Ballo continua a essere un elemento fondamentale nelle produzioni musicali di Cremonini.

I Liberpool

Nel 2009, mentre Cremonini godeva del successo del suo terzo album da solista, “Il primo bacio sulla luna“, Gabriele Gallassi e Alessandro De Simone tentarono di rilanciare la loro carriera musicale con una nuova band, i Liberpool. Tuttavia, il progetto non ebbe il successo sperato e si sciolse dopo l’uscita del primo album, “LP”.

Nel 2022, Gallassi, in un’intervista, contestò la versione di Cremonini sullo scioglimento dei Lùnapop. Secondo Gallassi, le cause furono più legate a “criticità manageriali” piuttosto che a questioni personali o artistiche. Nonostante le divergenze, Gallassi espresse rispetto per Cremonini e riconobbe il valore del suo lavoro artistico.

A venticinque anni dall’uscita di “50 Special”, gli ex membri dei Lùnapop hanno intrapreso percorsi diversi ma  le canzoni di quell’epoca spensierata hanno certamente lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica italiana.

pardino

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