Maria Caruso, conosciuta sul web come “Maria di Trapani”, è tornata nella sua città natale, Trapani, dove vive con la madre e il fratello. Dopo anni di esposizione mediatica, tra video virali e serate nei locali, oggi la sua vita è ben lontana dai riflettori. La sua vicenda ha infatti preso una strana piega a seguito delle varie denunce approdate in tribunale con accuse pesanti rivolte a coloro che l’hanno resa celebre: Alberto Lipari e Rosalba Platano.
Maria è descritta da chi la conosce come una donna fragile, psicologicamente provata dagli eventi degli ultimi anni. Il suo percorso mediatico, partito con il programma “Stranuamuri Sicilianu” di Alberto Lipari, si è trasformato in un incubo fatto di presunti maltrattamenti e sfruttamento.
La Procura di Marsala ha accusato Lipari e Platano di aver approfittato della condizione di vulnerabilità della donna, sottoponendola a umiliazioni, privazioni e violenze fisiche. Il caso ha portato all’apertura di un processo, con Maria Caruso costituitasi parte civile. Secondo il capo d’imputazione, Maria sarebbe stata costretta a vivere in condizioni disumane, prima reclusa in una stanza senza servizi igienici adeguati, poi sfruttata come domestica nell’abitazione di Rosalba Platano a Mazara del Vallo. La sera veniva portata nei locali per serate promozionali, ma i compensi sarebbero stati incassati dai suoi presunti aguzzini. Maltrattamenti che, come scritto nel rinvio a giudizio del Gup Annalisa Amato, “rendevano di fatto intollerabile la normale vita quotidiana” della donna.
Alberto Lipari, dal canto suo, ha negato ogni accusa e ha sempre sostenuto che Maria fosse consapevole del percorso intrapreso. “Emergeranno documenti firmati da Maria e conosciuti dalla sua famiglia”, ha dichiarato, affermando che non vi era alcun obbligo di retribuzione nei suoi confronti, ma piuttosto un investimento per farla diventare un personaggio pubblico.
Al di là degli aspetti giudiziari, la storia di Maria di Trapani dovrebbe anche fare riflettere sulla questione dello sfruttamento mediatico e sulla fragilità di chi diventa, spesso senza rendersene conto, oggetto di spettacolo. Per anni Maria è stata al centro di video che suscitavano ilarità sul web, con una popolarità costruita sul dileggio e sulla sua ingenuità. Oggi, con i riflettori spenti, resta una donna ferita, sola e segnata da un passato che difficilmente potrà lasciarsi alle spalle.
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