Sarò pure un nostalgico, ma il periodo che va dalla fine degli anni ’90 agli inizi del 2000 è stato davvero un periodo magico. L’estate del 1999 fu un periodo d’oro per la musica pop italiana: spiagge affollate, Festivalbar in prima serata e hit che, nel bene o nel male, si impossessavano delle radio e della nostra memoria. Tra queste, spuntò una canzone destinata a rimanere impressa in quel limbo nostalgico che solo i tormentoni più riusciti possono abitare: “Sandra” dei 360 Gradi.
Dietro questo nome apparentemente matematico si nascondono Stefano Gentili e Marco Faragli, due amici cresciuti insieme a suon di musica dance, collaborando con nomi di peso come Giancarlo Bigazzi e Claudio Mattone. Nel luglio ’99, il duo fece il botto con “Sandra“, un pezzo tanto semplice quanto efficace, scritto in collaborazione con Marco Ciappelli e Diego Calvetti. Il brano scalò rapidamente le classifiche, diventando la colonna sonora di un’estate che profumava di creme solari (potenzialmente cancerogene) e falò in spiaggia. “Sandra” è l’emblema perfetto della hit estiva: melodie immediate, un ritornello che si incolla al cervello e un testo volutamente nonsense che mescola immagini surreali e rime baciate. Un autentico minestrone di parole che non cercano un senso, ma che funzionano dannatamente bene proprio perché prive di ogni logica. Il verso che però merita un premio speciale per l’umorismo involontario è sicuramente:
“Forse non sarai tu, ma il pane che brucia sul fornellino.”
Ma il successo di “Sandra” fu solo l’inizio. Nel gennaio 2000, i 360 Gradi tornarono in classifica con “Ba ba bye“, un’altra hit dal titolo infantile ma accattivante. A luglio dello stesso anno arrivò “Giorno di sole“, pezzo che attirò l’attenzione di Antonio Ricci e venne scelto come sigla d’apertura della trasmissione “Estatissima Sprint“. Nello stesso anno pubblicarono il loro album “Farenight“, contenente undici tracce che però non riuscirono a lasciare un’impronta duratura.
Nel 2002, giocando in studio con un brano di Lou Reed, nacque “You & Me” e, praticamente nello stesso periodo, il duo venne scelto da Fiorello e Marco Baldini per scrivere la sigla di “Viva Radio 2“, confermando una certa abilità nel creare melodie immediate e orecchiabili. Il 2003 segnò il loro ultimo grande momento di visibilità grazie al singolo “E poi… non ti ho vista più“, interpretato proprio con Fiorello e capace di raggiungere la nona posizione in classifica.
Come spesso accade con i tormentoni estivi, la parabola dei 360 Gradi fu breve. Dopo il 2003, il duo scomparve progressivamente dai radar, lasciando solo il ricordo di una manciata di hit. Eppure, a distanza di anni, brani come “Sandra” continuano a vivere nella memoria collettiva, riaffiorando nelle playlist nostalgiche e nei revival dei primi anni 2000. Forse è vero che il loro successo durò quanto un ghiacciolo a Ferragosto, ma in un’epoca in cui la nostalgia è diventata un trend, chi può dire che non finiremo per rimpiangere anche queste piccole gemme pop?
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