Che fine ha fatto Super Vicki, la popolare bambina robotica degli anni’80?
Una delle sitcom più ricordate degli anni ’80, nonostante il gran numero di quest’ultime su tutte le reti televisive (soprattutto americane), è sicuramente Super Vicki, conosciuta in Italia dal 1986, anno del suo debutto italiano su Canale 5.
La serie parla della famiglia Lawson che ha preso in casa un robot dalle sembianze di una bambina di 10 anni, Vicki appunto, costruita dal padre della famiglia al fine di assistere i bambini portatori di handicap. Il nome, che in lingua originale è V.I.C.I (pronunciato Vicki), è l’acronimo di Voice Input Child Identicant, ad indicare la natura “robotica” della bambina. Tra le tante “stranezze” della bambina-robot ricordiamo la sua velocità e forza sovraumune e una presa elettrica sotto il braccio destro.
La trama racconta delle disavventure della famiglia Lawson e delle mille peripezie per non far capire a nessuno, soprattutto ai loro vicini ficcanaso, la vera natura di Vicki. Con l’andare avanti delle puntate l’attrice, Tiffany Brissette, è ovviamente cresciuto cambiando notevolmente l’aspetto del suo corpo. Per far fronte a questo problema, gli sceneggiatori hanno aggiunta una scena (nel corso della terza stagione) in cui la stessa Vicki spiega di aver ricevuto un aggiornamento nei circuiti e un nuovo corredo di vestiti.
Ma che fine ha fatto Super Vicki? L’attrice che ha interpretato per 4 anni la bambina prodigio della serie TV, Tiffany Brissette ha iniziato la sua carriera nel 1983, con l’apparizione nel film Heart like Wheel. Nel 1985 inizia il suo percorso televisivo con Super Vicki, che si conclude 4 anni più tardi nel 1989. In seguito l’attrice è comparsa in una serie mai andata in onda dal nome Parker Lewis Can’t Lose, per poi dare la sua voce a diversi personaggi in alcuni film d’animazione.
Ad oggi Tiffany lavora come infermiera al Boulder Community Hospital, in Colorado, e ha smesso del tutto con la sua carriera d’attrice.
Di seguito vediamo Tiffany in un’intervista di qualche tempo fa (ma già in età adulta): ecco com’è diventata