Che fine ha fatto Josè Zapatero? L’ex premier continua a sostenere Sanchez e i socialisti
Negli anni 2000 rappresentò davvero una speranza non solo per la sinistra spagnola, ma anche per quella europea.
Parliamo di Josè Luis Rodriguez Zapatero, ex segretario generale del Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE), che riuscì a trionfare nelle elezioni politiche del 2004 dopo aver guidato l’opposizione socialista al governo del suo predecessore, Josè Maria Aznar.
Zapatero, che venne poi riconfermato anche alle elezioni 2008 salvo poi dimettersi nel 2011 in seguito alla pesante crisi economica che investì la Spagna e il mondo intero, riuscì a realizzare una serie di provvedimenti che lasciavano intravedere in lui una vera speranza di socialismo e progressismo.
Tra questi, è doveroso menzionare la legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso (con forti scontri con il mondo cattolico e con la Chiesa allora governata da Benedetto XVI), il programma di regolarizzazione degli immigrati clandestini e il ritiro dell’esercito spagnolo dall’Iraq.
Misure che resero Zapatero un’icona anche qui in Italia, probabilmente anche per quella “esterofilia” che caratterizza da tempo la sinistra italiana: accadde più o meno la stessa cosa anche con Blair (prima) e con Tsipras (poi).
Ma cosa fa oggi Zapatero? L’ex premier spagnolo ha 60 anni, è sposato con Sonsoles Espinosa dal 1981 e ha due figlie, Laura (nata nel 1993) e Alba (1995).
Dal 2016 l’ex segretario del PSOE è presidente del Foro de la Contratación Socialmente Responsable, tiene conferenze e svolge il ruolo di mediatore nei conflitti internazionali.
Di tanto in tanto l’ex premier cerca di dare qualche suggerimento al PSOE ed in particolare all’attuale leader del partito socialista, Pedro Sanchez, con cui Zapatero ha buoni rapporti malgrado qualche differenza di vedute.
Il politico di sinistra non fa mai mancare il sostegno al suo partito, anche in un momento come questo, con la pandemia di Covid-19 e le tensioni in Catalogna che creano non poche preoccupazioni al presidente spagnolo.